Annalisa canta l'emozionante Inno di Mameli, nella finale di Coppa Italia
Annalisa Scarrone ha avuto il prestigioso compito di cantare l'Inno di Mameli al Mapei Stadium di Reggio Emilia, in occasione della finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus. Un momento di raccoglimento, silenzio e grande emozione. La cantante ligure, 11 dischi di platino e 12 d'oro, ha eseguito l'Inno italiano subito prima del fischio di inizio, con le due formazioni e gli ufficiali di gara già allineati sul terreno di gioco. La gara di Reggio Emilia ha segnato anche il ritorno dei tifosi allo stadio, 4300 seduti sugli spalti. Annalisa ha cantato l'inno a cappella e la sua performance ha colpito ed entusiasmato il pubblico. Sui social non sono mancati i complimenti, accompagnati dall'hashtag #timvisioncup. "Interpretazione straordinaria, ci siamo emozionati" hanno scritto i follower. "Fate cantare lei per sempre, grazie", "Comunque finisca la partita lo spettacolo è già andato in scena" hanno scritto altri. L'anno scorso l'onore toccò a Sergio Sylvestre. Poco prima dell'esibizione, Annalisa aveva salutato i suoi fan via social: "Ciao, vado a cantare l'inno e torno. In bocca al lupo a tutti e anche a me". E dopo l'esibizione: "Comunque mi tremavano le gambe" ha scritto su Instagram. Intanto Annalisa ha lanciato il suo nuovo album, "Nuda10". L'artista, 35 anni, si è raccontata durante un'intervista su GQ, toccando anche argomenti personali. "Ho avuto periodi no e periodi in cui mi sentivo figa, come tutte - ha detto, parlando di come si vede e di come si è vista negli anni - Il confine tra accettarsi e piacersi è molto sottile. Ma non mi sono fatta uno scatto senza vestiti perché sono figa. L'ho fatto perché credo che la mia normalità sia giusta. E i punti strategici li ho coperti tutti" ha spiegato, riferendosi alla cover dell'album in cui appare semi nuda. Ma questo disco, è stato un modo per mettersi a nudo: "Ci stavo lavorando già da tanto, la prima canzone è Bonsai e nasce a novembre 2018. È un percorso lungo fatto passo per passo. A marzo l'album era già praticamente chiuso. Poi è arrivato il lockdown ed è stato utile per ripensare a tutto. Per raccontare non solo la versione migliore di noi ma anche il resto e mi è venuta la voglia di aprire delle cose, modificarne altre, tutto è curato in ogni dettaglio. Sono tornata di più su Nuda per dire altre cose e profonde".