Pausini: "Pandemia e guerra stravolgono le idee sul futuro"

08.04.2022

Tra la pandemia e la guerra in Ucraina stanno accadendo cose "che stravolgono i nostri pensieri sul futuro. Spero solo che saremo ancora in grado di sognarlo con gli occhi grandi di chi ha speranza in ciò che verrà". Lo dice Laura Pausini, riflettendo sul momento che stiamo vivendo e su Laura Pausini - Piacere di conoscerti, il docufilm di Ivan Cotroneo prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios, al debutto dal 7 aprile in 240 Paesi in esclusiva su Prime Video. Un racconto nel quale la popstar si 'sdoppia', raccontando non solo il suo straordinario percorso, tra pubblico e privato, iniziato a 18 anni dalla vittoria a Sanremo Giovani, che l'ha portata ad essere una pluripremiata star della musica internazionale (70 milioni di dischi venduti), ma anche immaginando come la sua vita sarebbe stata se quella vittoria non ci fosse stata. "Dal 2018 mi chiedevano un documentario su di me e ho sempre pensato che non sarebbe stato così interessante - spiega -. Volevo fare qualcosa di speciale e ho pensato a dare risposta a una domanda che mi faccio da 29 anni: cosa sarebbe potuto succedere nella mia vita se non fossi diventata famosa. Così una notte ho scritto la storia sul telefonino e ho 'controproposto' ad Amazon di realizzare un docufilm che fosse una sorta di sliding doors". Durante il lockdown "ho capito - aggiunge in conferenza stampa - di avere bisogno di fare un riassunto della mia vita fino a lì". Vediamo così, in parallelo, l'artista raccontarsi in prima persona dall'esordio a 8 anni in piano bar con il papà Fabrizio, fino al Golden Globe vinto e alla nomination all'Oscar dello scorso anno. Momenti uniti anche alle sfide nella sua vita personale ed al quotidiano con il compagno Paolo Carta, da mamma di Paola (nata nel 2013) e con gli amici e le amiche di sempre. Parallelamente conosciamo un'altra Laura, quella che non ha vinto Sanremo e vive portando avanti un laboratorio da ceramista, crescendo da sola il figlio Marcello ("è il nome del figlio che i miei genitori hanno perso prima di avere me e mia sorella - spiega la cantante - volevo mostrare la forza di una madre sola") ed esprime il suo amore per il canto esibendosi la sera nel ristorante di cari amici. "Non volevo esaltare la mia carriera, l'autocelebrazione non mi interessa, volevo fosse un viaggio introspettivo - sottolinea - . Io poi non avevo mai sognato di essere famosa. La sfida che mi prefissavo era fare da sola piano bar, un mondo nel quale vedevo solo uomini. Poi mi ha visto un manager e la Warner mi ha iscritta a Sanremo... ma certo non pensi di vincere. Ero talmente ingenua che ho passato tutto il festival a chiedere autografi ai big, da portare poi ai miei compagni di scuola". Una scelta di racconto, quella nel docufilm, nata nel periodo del lockdown, nel quale "sono andata in crisi. Con le nomination ai Golden Globe (poi vinto) e all'Oscar mi sentivo un po' in colpa. Mi chiedevo perché succedesse ancora a me, mentre tutti gli altri intorno stavano male, pur sapendo che per certi risultati giocano un ruolo la fortuna come l'impegno che ci metti". L'ultima generazione "è abituata a unire molto l'idea di successo alla fama, ai like, ai social, lo vedo anche con mia figlia, ma non siamo la nostra immagine. Volevo mostrare che una persona si può realizzare in vari modi". Questo film "non rinnega nulla, ma sono certa che, anche se non ci fosse stata la vittoria a Sanremo che mi ha cambiato la vita - dice commuovendosi - con tutti i piani b (dalla passione per l'architettura a quella per la ceramica) che avevo, avrei comunque trovato il modo di vivere appieno, perché ho sempre avuto la curiosità di esplorare quelle capacità che tutti abbiamo e che spesso non abbiamo modo o tempo di approfondire". Per Laura Pausini inoltre "siamo stati educati a cercare la vittoria a tutti costi, ma non a sapere affrontare la sconfitta e questo credo sia un errore e un problema. Per questo è importante per me che mia figlia abbia visto come fossi sempre la stessa, sia dopo aver vinto di Golden Globe che dopo aver perso l'Oscar". Per la cantante "l'incontro più importante della mia vita è stato proprio quello con mia figlia Paola. Da quando l'ho avuta mi ha spiegato perché vivo". È "il mio timone, il mio coraggio e la mia forza". E ora "mi influenza, come tutto quello che succede, anche quando devo scegliere le canzoni per il mio disco, che non sono capace di finire, anche se ci penso da due anni. Sarebbe dovuto uscire prima a ottobre 2021, poi a ottobre 2022, ma non ho ancora canzoni che sento di voler cantare sul palco".