È "La forza del destino" di Giuseppe Verdi, diretta da Zubin Mehta, il secondo titolo operistico dell'83° Festival del Maggio Musicale. Andrà in scena il 4 giugno (con repliche il 7, 10, 16, e 19)

30.05.2021

È "La forza del destino" di Giuseppe Verdi, diretta da Zubin Mehta, il secondo titolo operistico dell'83° Festival del Maggio Musicale. Andrà in scena il 4 giugno (con repliche il 7, 10, 16, e 19). L'opera è stata più volte affrontata dal maestro Mehta, la prima nel 1992, poi nel 2007, nel 2010 e in tour a Tokyo nel 2011, e ora torna a dirigerla in un allestimento con la regia di Carlus Padrissa, della compagnia La Fura dels baus. Il sovrintendente del teatro, Alexander Pereira, si è detto "molto felice di avere Zubin e Carlus in questo evento. Vedo uno spettacolo molto avventuroso, Carlus ha rischiato molto, ma abbiamo l'impressione che diventi una cosa molto interessante, avanguardista, che racconta una storia molto drammatica. Zubin, che ama questo pezzo, sta facendo un lavoro meraviglioso". "Nella Forza del destino di Giuseppe Verdi, troviamo un po' di tutto - ha detto Mehta presentando l'opera - c'è naturalmente l'amore come in tutte le sue opere, la storia, ma anche il pregiudizio razziale, la guerra, e le buffonerie di Fra Melitone. Solo il genio di Verdi poteva concepire una storia come questa e intersecare tutti questi livelli tra loro". "La forza del destino, l'opera innominabile, per ragioni scaramantiche, di Verdi, ha una struttura molto complessa per la compresenza di tematiche spesso contrastanti - spiega Padrissa - l'amore e la morte; la vendetta e il perdono, derivante dal sentimento religioso; il dramma e la commedia, ma su tutto un destino inesorabile che schiaccia tutti i personaggi dell'opera". "Nei giorni scorsi - ha aggiunto il soprintendente - mi ha molto commosso un commento di un giornalista della stampa austriaca per la Tosca di Salisburgo in cui diceva che Mehta dirige non per compiacere il pubblico, non per ragioni esterne, ma fa della musica per sé stesso: ha definitivamente catturato l'interiorità del maestro e del suo lavoro e sarà questo quello che il pubblico percepirà".