Filarmonica Romana: focus sul Teatro Musicale da Camera Per incontri Bicentenario, le grandi produzioni dell' Accademia

13.03.2021

È dedicato ai grandi allestimenti fra rarità del Sei-Settecento e prime assolute promossi dalla Filarmonica Romana dal dopoguerra l'appuntamento in streaming dalla Sala Casella in programma il 18 marzo alle 21:00 per il ciclo di incontri celebrativi del bicentenario dell'Accademia. Il direttore artistico Andrea Lucchesini parlerà con il regista Cesare Scarton del teatro musicale e delle importanti produzioni organizzate prima al Teatro Eliseo e poi principalmente al Teatro Olimpico, si è resa protagonista di importanti produzioni legate al teatro musicale dei Sei-Settecento e al teatro contemporaneo. Il dialogo si alterna all'ascolto e alla visione di alcuni estratti delle opere, selezionati per l'occasione. La Filarmonica propose nell'arco di vent'anni una ventina di opere di genere buffo, negli anni in cui La serva padrona di Pergolesi (1958) o Il matrimonio segreto di Cimarosa (1971) erano allora vere e proprie rarità. L'interesse per il repertorio del Seicento si concentrò su L'incoronazione di Poppea nel 1961 e L'Orfeo del 1966, entrambi di Monteverdi, quasi sconosciute al pubblico romano. Per l'operetta, la prima italiana nel 1974 di Iolanthe di Gilbert e Sullivan e nel 1965 delle due operette di Offenbach in prima italiana Les Bavards e Ba-ta-clan. L'attenzione verso il teatro musicale contemporaneo si sviluppò con allestimenti storici come quello del '75, il trittico Lauda per la natività del Signore di Respighi, Beatitudines di Petrassi e la Messa di Stravinskij, con le scene e i costumi di Giorgio de Chirico, Mario Ceroli e Corrado Cagli per la regia di Carlo Emanuele Crespi e la direzione del maestro Gabriele Ferro. Tra le produzioni degli ultimi anni, la collaborazione con la multietnica Orchestra di Piazza Vittorio per cui la Filarmonica ha prodotto Carmen (nuovo allestimento del 2015) e Don Giovanni (2017) e Un'infinita primavera attendo (2016) dedicato alla figura di Aldo Moro, con la musica di Carnini e il libretto di Sandro Cappelletto, queste ultime con la regia dello stesso Scarton. Infine il più recente RossiniLab.