Il protagonista di oggi: intervista con il pianista e compositore Riccardo Maini

08.07.2021

Il nostro protagonista di oggi è il compositore e pianista Riccardo Maini, Ispirato da autori come Philip Glass, Ludovico Einaudi, Olafur Arnalds, Joep Beving e Yann Tiersen, nel 2018 ha realizzato e pubblicato il suo primo album autoprodotto "Dreaming The Universe". Nel 2019 è stato selezionato dal Maestro Roberto Cacciapaglia per frequentare l'accademia per giovani compositori "Educational Music Academy" di Milano. Questa esperienza ha dato vita nell'anno 2020 al nuovo album "Love and Elements", realizzato sotto la direzione artistica dello stesso maestro Roberto Cacciapaglia e pubblicato da Ema Edition.

Mi ricordo che da piccolo chiedevo sempre a mia mamma di poter ascoltare la Quinta sinfonia di Beethoven, che ancora oggi rimane una delle composizioni che preferisco di quel compositore.

Come e quando nasce la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica nasce fin da piccolo poiché nella mia famiglia si ascoltava parecchia musica, sia classica che non. Mi ricordo che da piccolo chiedevo sempre a mia mamma di poter ascoltare la Quinta sinfonia di Beethoven, che ancora oggi rimane una delle composizioni che preferisco di quel compositore. Negli anni seguenti poi vidi un cantante/pianista in un villaggio turistico e rimasi affascinato dalla tastiera, allora i miei genitori decisero di comprarmi la mia prima tastiera. Inizialmente, come per tutti i bambini, la cosa era solo come una specie di gioco che mi appassionava molto: mentre gli altri giocavano a calcio io preferivo suonare, anche perché lo sport non era la mia passione. Poi, con il passare degli anni, mi sono sempre più perfezionato cambiando spesso insegnante fino agli anni del liceo quando ho iniziato a prendere lezioni dal mio attuale insegnante Roberto Olzer, pianista/organista e compositore jazz, però, poiché di jazz a casa mia se n'è sempre ascoltato poco, mi sono indirizzato verso la musica "neo classica", che amo molto anche ascoltare.

E' stato facile seguire questa passione per te, o hai avuto difficoltà? Se si quali?

Posso dire che non è stato facile ma nemmeno impossibile, malgrado l'incoraggiamento della mia famiglia, ci sono state sempre persone che mi dicevano che fare musica è una perdita di tempo e cose di questo tipo, ma già solo aver potuto partecipare a Piano City Milano è stato un traguardo che non sarei mai stato in grado di raggiungere se non mi fossi impegnato e soprattutto se avessi ascoltato quello che molta gente diceva. Ovviamente ho ancora tantissimo da imparare. Forse avendo un background sia di musica classica che altra musica sono riuscito ad immagazzinare tutto e a creare nel mio album una sorta di stile personale.

Devo dire che ascolto veramente un po' di tutto, tranne il rap che cerco di non ascoltare troppo perché non mi aiuta nel comporre, comunque credo che con Spotify al giorno d'oggi si possa ascoltare un sacco di musica, cosa che una volta era inimmaginabile.

Come potresti descrivere il tuo modo di comporre?

Io compongo in modo spontaneo; magari passo periodi in cui non ho proprio idee e quindi cerco di trarre ispirazione da esperienze esterne, come ad esempio viaggi o uscite nella mia zona, cosi mi viene l'ispirazione e poi mi metto al pianoforte per pomeriggi interi e inizio a mettere giù alcune idee. Prima le suono e le registro per "non perderle" (come dico io), poi inizio a scriverle e infine le arrangio anche con qualche consiglio del mio insegnante. Posso dire che non ho un metodo preciso di comporre, però comunque nei miei brani penso ci sia la struttura essenziale.

Quali sono i tuoi musicisti di riferimento?

I miei musicisti di riferimento sono molti, dai musicisti classici ai dj attuali, per poter trarre ispirazione da chiunque e da ovunque. Attualmente ascolto e suono principalmente Philip Glass, Roberto Cacciapaglia, Ludovico Einaudi, Olafur Arnalds, Yann Tiersen, Joep Beving e Riopy (che ho avuto la fortuna di conoscere di persona qualche giorno fa a Milano). Devo dire che ascolto veramente un po' di tutto, tranne il rap che cerco di non ascoltare troppo perché non mi aiuta nel comporre, comunque credo che con Spotify al giorno d'oggi si possa ascoltare un sacco di musica, cosa che una volta era inimmaginabile.

Di recente è uscito il tuo nuovo album puoi parlacene un po'?

Si certamente, questo album è stato molto importante per me perché ci ho messo veramente tanto a completarlo, soprattutto perché volevo che le cose fossero ben definite e senza errori. Avevo già autoprodotto un album ma, come ben sapete, i primi album sono sempre un po' una sperimentazione e non sono mai tecnicamente elevati. Questo album è stato veramente bello da realizzare soprattutto perché ho coinvolto un sacco di persone che mi hanno aiutato, come il maestro Roberto Olzer e il maestro Roberto Cacciapaglia che mi ha dato numerosi consigli e mi ha permesso di registrarlo nello studio Glance di Milano, che è veramente uno studio di altissima qualità. Un enorme grazie lo devo anche a Gianpiero Dionigi che ha registrato l'intero album aiutandomi veramente molto, soprattutto dal punto di vista tecnico in cui non ero molto preparato. Bella è stata anche l'esperienza con le due musiciste, Chiara Pia Aurora (violoncello) che ho conosciuto al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, e Ilze Circene, che ha suonato il violino. Per finire devo anche citare Marco Zangirolami che ha realizzato un master veramente stupendo. Si può dire che l'album ha una struttura che io amo definire "circolare", come se i 4 elementi aria, acqua, terra e fuoco fossero racchiusi in un cerchio formato dai brani Love e Love Reprise, infine nel cd fisico ho poi inserito i due nuovi singoli: Waterfall of Colours e Blue Light, che tecnicamente sono un po' diversi rispetto all'album ma che ho voluto inserire comunque.

Io credo che senza una certa creatività innata non si possa creare nulla ma la creatività è anche il frutto di numerose esperienze musicali che si fanno con il passar degli anni, come se uno immagazzinasse tanti suoni dentro di sè per poi "ripescare" dalla mente ciò che serve al momento giusto.

Cosa ne pensi dell'ispirazione e come vivi il tuo rapporto con la creatività ?

Io credo che senza una certa creatività innata non si possa creare nulla ma la creatività è anche il frutto di numerose esperienze musicali che si fanno con il passar degli anni, come se uno immagazzinasse tanti suoni dentro di sè per poi "ripescare" dalla mente ciò che serve al momento giusto. Credo anche che, sotto certi aspetti, il lockdown abbia aiutato permettendo di stare più con noi stessi, ma l'ispirazione arriva anche dalle esperienze che si fanno con i viaggi, le camminate, l'amore o stando in mezzo alla natura. Ora sono impegnato nella realizzazione di altri 5 brani per un futuro ep, che spero di far uscire a breve, ma dato che vorrei che fosse molto più tecnico ma pur sempre orecchiabile, voglio prendermi tutto il tempo che serve per realizzare qualcosa di ben fatto.

Cosa pensi del panorama musicale di oggi?

Secondo me oggi la musica è veramente varia e questo credo che aiuti nel comporre , anche perché un artista ha meno vincoli di un tempo. Penso però anche che si debbano conoscere e studiare compositori come Beethoven, Mozart, Bach e via dicendo . Purtroppo per certi generi musicali mi sembra che si sia un po' scesi di livello, ad esempio io non amo affatto la Trap perché per me non ha molto senso, anzi, a dire il vero, quando devo comporre mi confonde le idee. Comunque mi piace un certo tipo di musica da discoteca magari soft e orecchiabile come quella proposta da molti dj del nord Europa. Per concludere posso dire che, secondo me, si può ancora migliorare, anche se purtroppo ormai il mondo musicale è sempre più orientato verso la commerciabilità.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

A breve termine, come ho già detto, un EP nuovo e poi, chissà, magari anche un album nuovo. Vorrei soprattutto perfezionarmi tecnicamente, cosa che sto facendo seguendo delle lezioni online con due pianisti eccezionali come Daniela Hlinkova e Andrei Ivanovich Andreev, con i quali mi trovo veramente bene e con cui c'è molta sintonia. Mi piacerebbe poi anche frequentare un' Accademia, sempre per perfezionarmi ancora di più, poi, non si sa mai, mi piacerebbe aprire qualche concerto di qualche compositore famoso, lo spero sempre.