Il protagonista di oggi: intervista con Luigi Marzano e alla sua essenzialità espressiva

14.12.2020

Il nostro protagonista di oggi è il compositore e pianista Luigi Marzano.

La mia passione per la musica è nata nel periodo dell'infanzia, per lo più in ambito familiare. Mio padre possedeva una tastiera che spesso io e i miei fratelli ci divertivamo a usare.

Come e quando nasce la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica è nata nel periodo dell'infanzia, per lo più in ambito familiare. Mio padre possedeva una tastiera che spesso io e i miei fratelli ci divertivamo a usare. Ricordo che, suonando quella piccola tastiera, provavo una gioia immensa nel sentire i teneri suoni che si producevano. Poi, quel sentire si è trasformato in una vera e propria esigenza; un'esigenza diventata studio, ricerca e quindi professione.


È stato facile seguire questa passione per te, o hai avuto difficoltà? Se si quali? 


Ho avuto certamente le mie difficoltà, soprattutto dal punto di vista dell'organizzazione dello studio. Questo perché, come molti altri, contemporaneamente allo studio della musica e del pianoforte, dovevo studiare anche per la scuola.


Il mio modo di comporre si divide principalmente in due fasi. La prima fase richiede un abbandono totale del mio "Io", dove la mia anima si apre a un ascolto completo e si getta alla ricerca della bellezza in sé, di Dio, dell'Assoluto.

Come potresti descrivere il tuo modo di comporre?

Il mio modo di comporre si divide principalmente in due fasi. La prima fase richiede un abbandono totale del mio "Io", dove la mia anima si apre a un ascolto completo e si getta alla ricerca della bellezza in sé, di Dio, dell'Assoluto. Questa è la fase in cui cerco di percepire un "messaggio divino" e di riportarlo, poi, alla luce. La seconda fase è quella più razionale, in cui attraverso la tecnica e la conoscenza, rendo materia quel messaggio divino, utilizzando il linguaggio musicale.


Quali sono i tuoi musicisti di riferimento?

I miei riferimenti sono molteplici. Oltre ai miei adorati Chopin e Mozart, mi piacciono molto i compositori di colonne sonore. In particolare amo John Williams James Horner, Thomas Newman, Hans Zimmer e Ennio Morricone.


Di recente è uscito il tuo nuovo lavoro discografico "Essenziale", puoi parlacene un po'?

"Essenziale" è un album che esprime il concetto che io ho della musica. Io penso che il musicista, così come l'artista, non sia altro che un messaggero divino, il quale, attraverso uno stato quasi mistico, riesce a percepire l'essenzialità del tutto e dell'Assoluto. Il pianoforte, in questo senso, è ciò che per me più si avvicina al concetto di essenzialità.


L'ispirazione è un po' come l'amore: non si comanda. Tuttavia aggiungo che, la mia musa ispiratrice, resta sempre la "bellezza in sé" e la sua ricerca.

Cosa ne pensi dell'ispirazione e come vivi il tuo rapporto con la "musa ispiratrice", ovvero c'è qualcosa che ti ispira in particolare? 


L'ispirazione è un po' come l'amore: non si comanda. Tuttavia aggiungo che, la mia musa ispiratrice, resta sempre la "bellezza in sé" e la sua ricerca.


Cosa pensi del panorama musicale di oggi?

Oggi la musica è un universo colmo di contaminazioni e l'uso della tecnologia è ormai diventato la norma. Inoltre penso che oggi, creare concetti nuovi è probabilmente più difficile di ieri, ma la tecnologia e i software musicali giocano un ruolo chiave nello slancio verso il nuovo e il futuro.


Quali sono i tuoi progetti futuri? 


Tra i miei progetti futuri c'è sicuramente quello di comporre ampliando l'intensità sonora. I miei prossimi lavori, vedranno il pianoforte affiancato da altri strumenti musicali e credo che non mancherà l'uso della tecnologia. Ho tante altre idee in mente, ma non è ancora arrivato il momento di svelarle.