Il protagonista di oggi: intervista con Riccardo Maini. Il suo nuovo lavoro discografico si intitola "Valleys".

02.02.2022

Il nostro protagonista di oggi è il compositore e pianista Riccardo Maini.

Chi è oggi Riccardo Maini?

Oggi sono sempre il ragazzo di quando ha iniziato seriamente questa professione, anche se ho notato un cambiamento netto nel modo di affrontare le situazioni e sto crescendo anche per quanto riguarda la musica e i comportamenti che ho con le persone. Sto cercando di entrare in un mondo dove bisogna sapersi comportare in modo serio e, nello stesso tempo, saper affrontare i problemi. Per me, ora come ora, posso dire che la musica è la cosa principale e più importante che ho, ovviamente ho ancora molta strada da fare però diciamo che alcuni obbiettivi che volevo li sto raggiungendo, con fatica ma ce la sto facendo.

Puoi raccontare come componi una nuova opera?

Credo che ogni nuova opera nasca in modo diverso in base al periodo e a ciò che si sta vivendo in quel momento, ad esempio nel vecchio lavoro "Love and Elements" mi ero concentrato molto per molti mesi, anche perché era molto più lungo da comporre, invece per questo EP "Valleys" mi sono focalizzato su qualche motivo che avevo in mente e in poco tempo ho scritto i brani, poi ho chiamato lo studio Glance, dove ormai registro, e il maestro Roberto Cacciapaglia, ha apprezzato il mio lavoro.

Lavori su un pezzo alla volta o su più brani contemporaneamente?

Io solitamente lavoro più che altro su una traccia alla volta, anche se mi vengono in mente diversi motivi nello stesso periodo. Stando al pianoforte inizio sempre a sviluppare ogni singola traccia portandola a termine, se però capita che mi blocco, proseguo il mio lavoro su un' altra, ma, il più delle volte, tendo sempre a finire un brano prima di concentrarmi su un altro.

Si influenzano a vicenda?

All'inizio non si influenzano mai tanto a vicenda, c'è comunque sempre un filo conduttore che le unisce. L'intenzione è comunque sempre quella di renderle diverse l'una dall'altra, anche se l'ispirazione a volte è la medesima, dato che nascono nello stesso momento.

Come descriveresti il tuo "suono"?

Il mio suono non saprei definirlo. Diciamo che potrei definirmi un compositore neo-classico, che però è stato influenzato da vari generi come, pop, classico, neoclassico eccetera che ha ascoltato e suonato da sempre.
Il mio suono a volte può sembrare un po' troppo orecchiabile, cerco comunque sempre di fare delle variazioni nei miei temi, cosi da non renderli troppo uguali tra di loro.

Cosa è cambiato con il tuo nuovo lavoro "Valleys"?

Secondo me in Valleys sono cambiate le sonorità.Credo che, grazie allo studio più approfondito della musica classica, ho inserito alcune particolarità tecniche che nel cd "Love and elements" non erano ancora apparse, ma che stavano formandosi nei singoli Blue Light e Waterfall of Colours. Il suono di questo e.p, che presenta 4 tracce (Valleys, Stone Streets-Strade di Pietra, Glaciers e Blue Streams) è molto più ritmato e articolato rispetto al vecchio album.

Infine, su cos'altro stai lavorando in questo momento?

Al momento sto approfondendo gli studi di musica classica e sto cercando di organizzare alcuni concerti. Penso che per il prossimo album ci vorrà ancora un po' di tempo, ho in mente di realizzare qualcosa con altri strumenti ma si vedrà


Chi è Riccardo Maini

Nato a Domodossola in provincia di Verbania nel 1996 è cresciuto in Valle Vigezzo, inizia a suonare il pianoforte all'età di 7 anni diventando in seguito allievo del Maestro Roberto Olzer, organista, pianista e compositore/esecutore di musica jazz conosciuto a livello internazionale. In questi anni, in cui si è esibito in concerti nella sua zona, ha partecipato anche a concorsi pianistici come il "Concorso Internazionale di esecuzione pianistica" di Atri-Teramo e l'International Piano Competition "La Palma d'Oro" di San Benedetto del Tronto. Ha conseguito come privatista la certificazione di livello base al Conservatorio di Milano Giuseppe Verdi e quella di livello intermedio presso il Conservatorio Guido Cantelli di Novara. Ispirato da autori come Philip Glass, Ludovico Einaudi, Olafur Arnalds, Joep Beving e Yann Tiersen, nel 2018 ha realizzato e pubblicato il suo primo album autoprodotto "Dreaming The Universe". Nel 2019 è stato selezionato dal Maestro Roberto Cacciapaglia per frequentare l'accademia per giovani compositori "Educational Music Academy" di Milano. Questa esperienza ha dato vita nell'anno 2020 al nuovo album "Love and Elements", realizzato sotto la direzione artistica dello stesso maestro Roberto Cacciapaglia e pubblicato da Ema Edition. Nello stesso anno lo spartito di "Dreaming The Universe", contenuto nell'omonimo album, è stato scelto per essere conservato nella biblioteca della UCLA (University of California- Los Angeles). Da dicembre 2020 inizia le lezioni con la pianista e concertista di fama internazionale Daniela Hlinkova che si esibisce in sale da concerto come il Gasteig di Monaco di Baviera e la Konzerthaus Berlin. Nel 2021 entra a far parte dell'agenzia di eventi GfManagement. Nell'anno 2021 partecipa al concorso internazionale per compositori "Composition Competition Oper Leipzig" di Lipsia (Germania) con il brano Air arrivando quasi alla finale. Sempre quest'anno inizia a prendere delle lezioni dal pianista pluripremiato internazionale nato in Kyrgyzstan Andrei Ivanovich Andreev.