Il protagonista di oggi: intervista con Vittoriano di Grazia, artista alla ricerca di combinazioni sonore non usuali

22.12.2020

Il nostro protagonista di oggi è Vittoriano di Grazia, pianista, compositore e didatta. Docente al conservatorio di Salerno.

Le mie giornate le passavo dal disegno al pianoforte, da Leonardo (il quale suonava e inventava strumenti) a Chopin; mi nutrivo di arte, ascoltavo musica e studiavo, poi l'amore per il pianoforte ha prevalso e ho continuato con il conservatorio.

Come e quando nasce la tua passione per la musica?

Mia madre, una donna molto sensibile alla musica e alla poesia, intuì da subito la mia predisposizione per la musica, e mi mandò a 7 anni a lezione di piano, ma la vera passione scoppiò negli anni del liceo artistico, le mie giornate le passavo dal disegno al pianoforte, da Leonardo (il quale suonava e inventava strumenti) a Chopin; mi nutrivo di arte, ascoltavo musica e studiavo, poi l'amore per il pianoforte ha prevalso e ho continuato con il conservatorio.


E' stato facile seguire questa passione per te, o hai avuto difficoltà? Se si quali?

All'inizio non è stato molto difficile, ma quando prendi coscienza di quello che sta accadendo nella tua vita, ne hai anche un pò timore e ti chiedi "starò facendo bene?" ma questo nessuno lo sa, lo sai solo quando sei arrivato fino in fondo; molte volte ti vengono i dubbi e tutto ti sembra difficile, gli ostacoli ci sono sempre in un lungo percorso come lo studio del pianoforte, ma il più duro da superare è quello di se stesso.

Comporre è un laboratorio continuo di idee, di stimoli che non chiude mai, basta assecondare la propria natura interiore.

Come potresti descrivere il tuo modo di comporre?

E' un continuo ricercare di nuove combinazioni sonore non usuali, e di contaminazioni sonore, non disdegnando alcun genere, comporre è un laboratorio continuo di idee, di stimoli che non chiude mai, basta assecondare la propria natura interiore.


Quali sono i tuoi musicisti di riferimento?

Tanti e nessuno, ascolto tutto e tutti sempre con molto interesse, soprattutto la musica strumentale, del passato e del presente, colonne sonore, amo molto Beethoven, un genio innovatore per la sua epoca, guardava in avanti amando la tradizione; quest'anno ricorrono i 250 anni dalla nascita.


Di recente è uscito il tuo nuovo lavoro discografico "Lontano dal caos", puoi parlarcene un po'?

Il titolo rispecchia il carattere dell'album, mezz'ora di allontanamento dallo stress quotidiano, per farci ritrovare la nostra vera natura umana e spirituale. L'ultimo brano, appunto "Lontano dal caos"; eseguito solo sui tasti bianchi è quello più emblematico, il tema allo stesso modo calmo e limpido, si contrappone trasmutandosi in dissonanze e caos. E' un album da ascoltare tutto d'un fiato, i brani sono in un ordine prestabilito, come una giusta e naturale conseguenza e atmosfera sonora, armonica e melodica, rispetto ad altri che precedono o seguono.

All'ispirazione non si comanda, è un insieme di stati d'animo, di vissuto, di ricordi, immagini ed echi che emergono dal passato, solitudine, malinconie e momenti di eccitazione, che ci fanno gioire e soffrire, l'ispirazione è un voce interiore, che tace solo quando metto le mani sulla tastiera e si trasforma in magia sonora.

Cosa ne pensi dell'ispirazione e come vivi il tuo rapporto con la "musa ispiratrice", ovvero c'è qualcosa che ti ispira in particolare?

Le muse ispiratrici erano le 9 figlie di Zeus, ne avessi incontrata una! A parte gli scherzi, all'ispirazione non si comanda, è un insieme di stati d'animo, di vissuto, di ricordi, immagini ed echi che emergono dal passato, solitudine, malinconie e momenti di eccitazione, che ci fanno gioire e soffrire, l'ispirazione è un voce interiore, che tace solo quando metto le mani sulla tastiera e si trasforma in magia sonora.


Cosa pensi del panorama musicale di oggi?

E' un "caos"; in Italia non si fa abbastanza per l'educazione musicale dei giovanissimi a partire dalle scuole, e da lì che bisogna iniziare e potenziare l'insegnamento della musica. Come possono nascere nuovi geni, se non li andiamo a stanare dall'infanzia o nelle periferie emarginate, più musicisti talentuosi si scoprono e più lavoro nel campo della musica ci sarà per tutti. La musica ha un doppio valore, sociale e spirituale, e aggiungerei economico.


Quali sono i tuoi progetti futuri?

Il futuro è adesso! Ho già scritto altri 2 brani; intanto vi annuncio che il 23 dicembre uscirà il mio nuovo singolo, "Interlude".