Il protagonista di oggi: Marco Di Stefano e il suo "Multiverse"

Chi è oggi Marco Di Stefano?
Sono sempre lo stesso sognatore di tanti anni fa con la differenza che finalmente sento di avere iniziato a muovere i primi passi verso quel sogno e passione di diventare un riconosciuto compositore
La scrittura inizia sempre da qualcosa che mi inspira profondamente, un accadimento, un libro o un'immagine.
Puoi raccontare come componi una nuova opera?
La scrittura inizia sempre da qualcosa che mi inspira profondamente, un accadimento, un libro o un'immagine. I miei album sono stati inspirati da fotografie (Portraits), libri (L'Estate del 78) e poesie (Multiverse)

Lavoro su un pezzo alla volta perché credo sia il modo migliore per ottenere il meglio dal nostro cervello.
Lavori su un pezzo alla volta o su più brani contemporaneamente?
Lavoro su un pezzo alla volta perché credo sia il modo migliore per ottenere il meglio dal nostro cervello. Ma capita spesso di avere un'intuizione per un altro brano nel corso della scrittura; in questi casi registro un vocale e lo conservo aspettando di poterci tornare sopra.

Si influenzano a vicenda?
Certamente mi piace il concetto di context album, cosa che ho largamente eseguito con il mio album "L'estate del 78" in cui i 10 brani sono un echeggiare di temi e sensazioni come se alla fine fosse tutto una sola traccia.
Non scrivo mai musica da sottofondo, ma musica che va ascoltata e cogitata.
Come descriveresti il tuo "suono"?
To-the-point. Perché cerco sempre di passare un messaggio con la musica e faccio un lavoro di raffinatura e pulitura finché tutto è il minimo necessario per raggiungere l'obiettivo. In effetti non scrivo mai musica da sottofondo, ma musica che va ascoltata e cogitata.

Cosa è cambiato con il tuo nuovo lavoro "Multiverse"?
amo collaborare con donne e riesco sempre ad apprendere tanto