La protagonista di oggi: intervista con Silvia Cignoli, musicista dall'animo poliedrico

19.07.2021
Intervistiamo oggi un'artista poliedrica e versatile: la chitarrista classica ed elettrica, compositrice e sound artist lombarda Silvia Cignoli. Una musicista che ama spaziare dalla musica classica alla contemporanea, dall'improvvisazione radicale all'avant-rock alle proprie creazioni musicali. Nei suoi lavori, una raffinata ricerca timbrica su chitarra aumentata, tastiere, elettronica, processori di segnale e oggetti sonori, confluisce per creare ambientazioni contemplative, sospese, in cui il materiale sonoro, spesso in bilico fra presenza e assenza, disegna paesaggi sonori immaginifici a cavallo fra ambientazioni subacquee e astrali. Nel 2020 esce il disco "The Wharmerall" per l'etichetta Pitch the Noise Records, accolto in maniera entusiastica dalla critica.​ Di formazione classica, studia chitarra classica con Paola Coppi presso la Scuola Civica Claudio Abbado, consegue il diploma al Conservatorio Verdi di Milano e successivamente ottiene con la lode il Master of Arts in Music Performance presso il Conservatorio della Svizzera Italiana sotto la guida di Massimo Laura. Parallelamente studia chitarra elettrica per la musica contemporanea con Francesco Zago. Molto presto si specializza nell'ambito della musica contemporanea classificandosi fra i primi posti in diversi concorsi internazionali dedicati come il Mecherini (PU) e il Luogi Nono (TO). Ha collaborando con vari Ensemble (Divertimento, Repertorio 0, Eutopia, Sinestesia, Fiarì, New Made). Suona regolarmente nelle rassegne dedicate ad esempio: Rebus, Festival 5 Giornate, Rondò (Milano); Festival Archipel (Ginevra, CH); Festival Soundscape (Maccagno); Le strade del suono (Genova); Festival Alterazioni (Lainate, Villa Litta). Ha curato molte prime esecuzioni di compositori che per lei hanno scritto. Il suo nuovo progetto discografico è stato pubblicato dalla Blue Spiral Records.


Sono sempre stata alla ricerca di qualcosa che parlasse della realtà e che accendesse quella vibrazione e quella tensione ascensionale in contatto con un altrove cangiante.

Come e quando nasce la tua passione per la musica?

La passione per la musica nasce quando, da piccola, capisco di poter ricercare e ricercarmi in "scenari" che sentivo a me affini. Questi mondi erano il frutto della mia immaginazione, allestimenti di universi paralleli fatti di luci ed ombre non prive di contrasto, ma che furono da subito materia d'evasione, per cui liberatori. Sono sempre stata alla ricerca di qualcosa che parlasse della realtà e che accendesse quella vibrazione e quella tensione ascensionale in contatto con un altrove cangiante. In più sono decisamente esteta, seppure in senso lato e personale, per questo l'immersione nel suono mi ha sempre destato meraviglia e piacere.

E' stato facile seguire questa passione per te, o hai avuto difficoltà? Se si quali? 


Sono stata a lungo indecisa sulla strada artistica da intraprendere, poiché parallelamente alla musica ho studiato arte. Ancora oggi penso che in fondo la musica sia solo un mezzo e che, paradossalmente, un artista può sviluppare il proprio linguaggio a prescindere dalla branca scelta. Se da un lato è naturale scegliere di fare un mestiere artistico (se si segue la propria passione, direi che non se ne può fare a meno), fare musica non è sempre semplice. Bisogna confrontarsi con una società che conosce e riconosce poco questo lavoro. Di fronte a un successo mostrato ci sono sulle spalle molte ore lavoro, paure legate al giudizio o all'auto-giudizio, porte che si sono chiuse, fatica nel cercare di rendere sostenibile uno stile di vita dove non è sempre tutto programmabile. Il peso di queste difficoltà si scioglie, tuttavia, nel momento di "estasi" di quando ci si sente tutt'uno con la musica e con l'atto creativo

Non ho propriamente dei musicisti di riferimento anche se amo molto ad esempio i King Crimson, Grouper, Basinski, Debussy...

Come potresti descrivere il tuo modo di comporre? 


Immersivo, istintivo, frutto di osservazione empatica di tutto ciò che mi circonda e permeato da un lirismo nascosto.

Quali sono i tuoi musicisti di riferimento? 


Non ho propriamente dei musicisti di riferimento anche se amo molto ad esempio i King Crimson, Grouper, Basinski, Debussy... In questo periodo sto ascoltando molto gli Slowdive, gli Ulver, i Cocteau Twins ma anche i Coma Cose, adoro la loro "La canzone dei lupi". Ascolto poi un sacco di musica sperimentale di artisti meno conosciuti.

Di recente è uscito il tuo nuovo album puoi parlacene un po'? 


"Digital Memories from a Suspended World" è, escluso il brano "Close to Distance", la colonna sonora del documentario "Tutte a casa - Memorie digitali da un mondo sospeso" del Collettivo Tutte a Casa ed è stato diretto da Cristina d'Eredità, Nina Baratta ed Eleonora Marino. Le ragazze del collettivo, durante il primo lockdown, hanno lanciato una call in seguito alla quale sono pervenuti più di 5000 video di donne che hanno ripreso, con il proprio telefonino, la loro quotidianità e le loro storie, a volte drammatiche, a volte più leggere. Il risultato è un documentario (andato anche in prima serata su La7 D), che, a mio avviso, toglie le barriere fra noi e l'opera filmica e proietta in maniera spoglia ma allo stesso tempo delicata nelle "vite della altre" che sono anche le nostre.

Vivo il creare musica come un'atto di ricerca sonora e timbrica permeato da una forte tensione emotiva.

Cosa ne pensi dell'ispirazione e come vivi il tuo rapporto con la creatività?

Vivo il creare musica come un'atto di ricerca sonora e timbrica permeato da una forte tensione emotiva.

Cosa pensi del panorama musicale di oggi?

C'è un sottobosco di talenti incredibile in molte branche della musica sperimentale e non solo. Le istituzioni e i media dovrebbero trovare il modo di occuparsene maggiormente, per evitare il continuo crearsi di dinamiche di incentivazione esclusiva di grandi nomi. C'è un grande lavoro di educazione da fare, per portare le persone a vivere la musica, aprire gli occhi e le orecchie a ciò che è meno standardizzato.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

A fine luglio farò una bella immersione nella musica classica, suonerò in concerto un repertorio che spazia da Piazzolla a Morricone con un trio comprendente, oltre a me alla chitarra classica, gli ottimi Pier Filippo Barbano al flauto ed Edoardo Lega al clarinetto. Mentre il 23 agosto suonerò al Castello Sforzesco di Milano con il progetto "Arianna... il suon de' bei lamenti", una rivisitazione in chiave elettro-acustica del celebre "Lamento di Arianna" di Claudio Monteverdi insieme agli splendidi musicisti Laura Faoro, Paola Bianchi, Carlo Centemeri, Mario Mariotti ed Elia Moretti. Sto portando avanti la programmazione di alcune date live e ho diverse date fissate a fine estate e in autunno-inverno, dove suonerò il mio set solistico per chitarra elettrica, elettronica e oggetti sonori. Parallelamente porto avanti la mia attività accademica e suonerò come interprete di brani di musica contemporanea per due Conservatori Italiani, in cui ho tenuto e terrò dei seminari sulla chitarra aumentata e sulla musica sperimentale per chitarra. Inoltre sto già lavorando ad un prossimo disco di musica ambient, cosa che avevo nel cassetto da un pò di tempo.