Palli: "Rigoletto a metà tra Parasite e Orson Welles". La rinnovata opera debutterà alla Scala il 20 giugno con la regia di Mario Martone

14.06.2022

Rigoletto è un dramma attuale che racconta dell'abiezione umana, della miseria che abbrutisce e della ricchezza volgare che pensa di poter comperare tutto. È un racconto di maledizione fuori dal tempo e l'allestimento che debutterà alla Scala il 20 giugno con la regia di Mario Martone parte proprio da questa idea. Un'idea a cui la scenografa Margherita Palli ha dato una forma creando una struttura che ruota. Da un lato è un ricco appartamento "un po' kitsch" pieno di oro e oggetti di design; dall'altro una sorta di sottosuolo misero. L'ispirazione, spiega Palli, è stata duplice e cinematografica. "Martone mi ha chiesto di partire dal film sudcoreano premio Oscar Parasite e dalla Porta proibita di Orson Welles". Ed è infatti una enorme porta, dorata da un lato e di legno scuro dall'altro che collega i due mondi: quello dorato (ma certo non alieno da abiezioni) del duca di Mantova, che va a prostitute e fa uso di cocaina. E quello dove vive Rigoletto, pagliaccio deforme (qui senza la tradizionale gobba) che al duca procura divertimento spacciando e procurando ragazze. Insomma un Rigoletto attuale. "Siamo nel 2022 è anche ora - commenta Palli -. Stupisce che quando andiamo a Salisburgo o a Zurigo vediamo spettacoli moderni e diciamo quanto ci piacciono e poi se li facciamo a casa nostra no". "Credo che sia giusto per tutti i teatri avere spettacoli della tradizione, Vado volentieri a vedere la Traviata di Liliana Cavani o la Bohème di Zeffirelli" dice prima di aggiungere però che "o si fa la Traviata della Cavani o bisogna fare qualcosa di nuovo" e questo lo è, davvero.