Marlene Kuntz: l'album Catartica compie 30 anni
Il 13 maggio del 1994 usciva Catartica, disco d'esordio dei Marlene Kuntz, destinato a diventare una vera e propria pietra miliare nella storia della musica italiana. In occasione del festeggiamento dei 30 anni dall'incisione di quelle tracce, la band annuncia due concerti evento: il 14 marzo all'Alcatraz di Milano e il 15 all'Orion di Roma. Catartica, con le sue 14 canzoni, è stato il primo album italiano a soddisfare la fame di cambiamento che caratterizzò i primi anni '90, segnando così una strada tutta nuova nel rock indipendente e rinnovando in maniera determinante la scena musicale. Catartica è il manifesto musicale della band che ha messo subito le cose in chiaro: linee di chitarra che hanno poi ispirato innumerevoli band a seguire, un sound si da subito simbolo assoluto di quel decennio musicale e un songwriting che, fino ad allora, non si era mai sentito prima con termini inusuali, una narrazione verbosa e fascinosamente poetica ricca di immagini fantasiose e liriche antisociali che hanno dato vita a frasi indelebili, diventate cult. "Catartica nel 2024 compie 30 anni. Si potrebbe dire 'sembra ieri', ma in realtà sembra quel che è: ovvero che sono passati 30 anni, e noi Marlene siamo consapevoli di quante cose sono state fatte in questo lasso di tempo durato quel che è durato, e che fa sì che i tempi di Catartica ci appaiano lontani, ma ci siano in realtà altrettanto vicini.", commenta Cristiano Godano. "In apertura di Festa Mesta scrissi 'Complimenti per la festa, una festa del cazzo'. Non è davvero arduo traslare spazialmente e temporalmente ai giorni nostri quella rabbia figlia delle paturnie esistenziali di un giovane di provincia, piegando il significato delle parole a qualcosa che ben può descrivere la pessima situazione del nostro mondo contemporaneo. Perché è una bruttissima festa quella a cui siamo stati invitati dallo scorrere del tempo, e l'umanità pare star prendendo una piega rischiosa, quella che ormai è sotto gli occhi di tantissimi. Il mondo brucia, dice a un certo punto una canzone del nostro ultimo disco, Karma Clima, e la festa del cazzo a cui siamo stati invitati è l'immagine che bene illustra questa affermazione".