Mengoni: "Ho fatto a schiaffi con me stesso ma ora c'è equilibrio"

03.12.2021

"Ho fatto a schiaffi con me stesso e con le mie paure, ma soprattutto durante il periodo della pandemia ho iniziato a capirmi, a guardarmi più a fondo. Ora in qualche modo mi sono perdonato per i miei atteggiamenti e ho raggiunto un equilibrio tra i giorni in cui mi piaccio e i giorni no. È l'altalena del percorso di crescita". Intorno a questa "assoluzione" gira il nuovo lavoro di Marco Mengoni, Materia (Terra), in uscita il 3 dicembre per Epic Records Italy/Sony Music Italy e che arriva a più di due anni dal multiplatino Atlantico. Il disco - 11 tracce, che diventano 13 nella versione CD - è l'inizio di un nuovo percorso, la prima tappa di un progetto più articolato, iniziato due anni e mezzo fa. "Materia si comporrà di tre album - racconta l'artista di Ronciglione -, ognuno dei quali racconterà tre anime differenti, tre mondi sonori che tutti insieme mi rappresentano, dalle origini a quello che sono diventato oggi". Terra - che è stato anticipato dal singolo prodotto da Mace Cambia un uomo attualmente in radio e da Ma stasera, hit dell'estate - parte dalle radici, familiari e musicali, e rivive ricordi, ascolti e riflessioni del cantante tra atmosfere soul, funk e blues, che gli appartengono fin dall'infanzia, con il passato che si fonda con il presente per comprendere, senza mai giudicare, prima di tutto noi stessi e tutto quanto avviene attorno a noi. "Tutto il disco parla di pazienza, quella che mia madre alla quale dedico il brano Luce e tutto il lavoro ha provato a insegnarmi, di solitudine, che ho vissuto durante il lockdown, e di perdono. Anche verso me stesso, che troppo spesso sono stato arrogante e giudicante. Vorrei essere un uomo senza pregiudizi, che relativizza quello che vede". Un perdonarsi e un andare avanti, dunque, attraverso i cambiamenti e prendendosi il giusto tempo per disegnare un nuovo Mengoni, più adulto e consapevole di sé e della propria musica per un disco che definisce "giusto" e che ha presentato ieri sera dal vivo a Milano, davanti a 100 ospiti e accompagnato da una band di nove elementi. "Non so se è perfetto o imperfetto, bello o brutto, ma so che è giusto. Qualcosa cui non poter dire di no, come bere o mangiare. È stato un bisogno psicologico, un racconto al quale non bastava dedicare solo un disco. Anche se è fuori dalle logiche di mercato del momento. Avevo le idee molto chiare: sapevo esattamente da dove partire, cosa volevo raccontare e come". Nel disco anche duetti con Gazzelle (in Il meno possibile) e con Madame (in Mi fiderò), che ha scritto di getto la sua parte. Il cantautore romano aveva già firmato per Mengoni Calci e pugni ("la melodia era troppo eterea, avevo bisogno di rimettere i piedi a terra in questo pezzo e Gazzelle è stato perfetto"). "Dò peso alla musica e devo darlo anche ai feat. per questo non ne faccio. Mi basto e mi avanzo. Li considero un regalo di Natale". In estate poi per Mengoni sarà la prima volta negli stadi con Marco negli stadi: il 19 giugno a Milano, il 22 a Roma. "Siamo già al lavoro, sul palco vorrei avere fino a 40 musicisti, sarà bello ritrovarsi. La musica è condivisione". Intanto incombe il festival di Sanremo: "non metto limiti, ma il mio calendario è piuttosto fitto. E per ora non ho ricevuto nessuna proposta per andare". In occasione dell'uscita di Materia (Terra) tornerà, dopo la prima stagione, Il Riff di Marco Mengoni, il podcast del cantautore in cui Marco incontra e chiacchiera con personaggi provenienti dai mondi più svariati.