È morto Riccardo Cioni, il dj che negli anni '80 ci ha portato in America
Ha attraversato da protagonista gli anni Settata e Ottanta. Le musicassette delle sue serate erano diventate oggetti di culto. Ha superato il covid ma il suo fisico indebolito non è riuscito a riaccendere la musica. Un amico cercava di coinvolgere tutta la compagnia ogni volta che veniva a sapere che Riccardo Cioni avrebbe messo la musica. La Versilia era il suo terreno prediletto, la Toscana la sua patria e infatti oggi che se ne è andato si commenta che quella regione abbia perso il suo deejay più illustre. E dire che stava pensando a una festa di ringraziamento, quando le sue condizioni sono peggiorate. Ad annunciarne il decesso è stata la famiglia con un post su facebook: "Strappato dai propri affetti familiari, a causa di breve ed improvvisa malattia non collegata alla recente epidemia oggi alle 12, è venuto a mancare Riccardo Cioni". Aveva 66 anni. La sua popolarità, la sua cifra stilistica hanno superato i confini dell'Italia per assumere una valenza internazionale. Ha fatto ballare, divertire, innamorare quelle generazioni nate tra gli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta. Ha iniziato giovanissimo a proporsi come deejay, la sua carriera attraversa circa cinquant'anni di vita italiana. I fan lo chiamavano, lo hanno sempre chiamato e continueranno a farlo Cionetti. In America il suo brano più celebre e celebrato. Prima di farsi vincere dalla passione per la consolle ha fatto il bassista in un gruppo livornese chiamato I Quattro. Non ha mai mollato, anche in questi ultimi anni con la musica che ha cambiato ritmo e dimensione, lui ha tenuto botta, ha continuato a fare le sue serate e non erano certo per nostalgici. Quando la musica è buona non ha età. E quella ci Riccardo Cioni risuonerà da qui all'eternità!.