Teatro dell'Opera di Roma, Giambrone: "Dobbiamo tenere aperti i teatri"

29.12.2021

"Assumo questo nuovo incarico con lo spirito con cui tutto il mondo dello spettacolo e dei teatri d'opera ha affrontato questo momento così complicato. Come una sfida, con la voglia di rimanere aperti, comunque di fare spettacolo, di contrastare una difficoltà quotidiana fatta di misure che sembrano quasi incompatibili con lo spettacolo dal vivo… le mascherine, il distanziamento". Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma fresco di nomina, ha descritto così il suo stato d'animo alla sua 'prima' alla guida del Lirico della capitale. Giambrone è stato spettatore particolare della applauditissima rappresentazione del classico della danza ''Lo schiaccianoci'', con l'étoile Susanna Salvi protagonista della scena. Accanto a lui, sul palco presidenziale, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, presidente del consiglio di indirizzo della Fondazione che ha proposto la nomina ratificata dal ministro Franceschini, e l'assessore alla Cultura Miguel Gotor. "Noi, tutto il sistema dei teatri italiani - ha detto all'ANSA il sovrintendente - siamo stati in grado di fronteggiare le difficoltà di questo periodo complicato con la volontà di tenere i teatri aperti, perché i teatri sono importanti sempre e lo sono ancora di più durante la pandemia, quando la gente si sente smarrita e ha bisogno di luoghi dove ci si incontra, di luoghi di socialità. Bisogna cercare di tenerli aperti il più possibile, compatibilmente con la sicurezza delle persone. E noi facciamo di tutto perché la sicurezza sia garantita". Giambrone, che arriva all'Opera di Roma dal Teatro Massimo di Palermo e dal 2015 è presidente dell'Anfols, l'associazione nazionale delle fondazioni lirico-sinfoniche, ha posto l'accento su un altro elemento importante: "Sono molto contento, simbolicamente, di iniziare con la danza, con l'attenzione ai corpi di ballo in un momento in cui in tutto il paese per fortuna c'è una attenzione nuova e una tensione positiva verso la danza e sull'importanza dei corpi di ballo nelle fondazioni liriche. Mi sembra quindi un bel segno, per me, cominciare un'avventura a Roma con un balletto avendone lasciata una a Palermo con un altro balletto".