Ovazione per il Kaisserequiem al teatro Massimo di Palermo

10.11.2022

Dieci minuti di applausi hanno salutato l'8 novembre l'inaugurazione della stagione del Teatro Massimo di Palermo con "Kasserrequiem". Due opere che gli autori non poterono mai ascoltare, il Requiem di Mozart, poiché il salisburghese morì prima di averlo completato, e "Der Kaiser von Atlantis" di Vicktor Ullmann, che del campo di concentramento di Theresienstadt era stato trasferito ad Auschwitz. Ma il Massimo e il suo direttore musicale, Omer Meir Wellber, quest'anno osano uno spettacolo decisamente problematico, che colpisce al cuore lo spettatore. Un successo inatteso, forse, ma dovuto. "Kaiserrequiem" mette in campo tutte le forze del teatro e mette insieme la musica di Mozart, per scelta di Omer Meir Wellber, con quella assai più contemporanea di Ullmann. Kaiser von Atlantis era una denuncia del delirio di onnipotenza di Hitler, e questo costò la vita di Ullmann, della sua famiglia e del librettista Peter Kien. La regia di Marco Gandini asseconda la fantasia di Vicktor Ullmann, fulmini e raggi laser invadono il teatro, mentre nello schermo sul fondo della scena i volti e le mani sembrano chiedere pietà e soccorso. Al regista si sono uniti lo scenografo Gabriele Moreschi che ha mostrato un atrio dell'infame lager, con il coro su una gradinata, i costumi da commedia brechtiana di Johann Stehmeir e i video maker di Virginio Levrio. "Kaiserrequiem" racconta il passato, tanto quanto ci avverte per il nostro presente e l'incerto futuro. La Morte è protagonista, sempre, ma questa volta pure la Morte non riesce a stare dietro i delitti e le stragi e si ritira. La lezione è che in ogni momento gli uomini possono commettere stragi e crudeltà. E qui il presente parla con le note di Ullmann di Mozart. Un successo per il corpo di ballo, impegnato in scena con le coreografie di Marco Bellier e Jean Sebastienne Colau. Applausi convinti per tutto il cast: il baritono Markus Werba, Karl Huml, il tenore Cameron Becker, Antonio Garés, Lavinia Bini, Grigory Shkarupa, Julia Rutigliano. Una vera e propria ovazione del pubblico all'uscita in proscenio del direttore d'orchestra, Omer Meir Wellber.