Pinguini Tattici: "Siamo in un mondo tra verità e menzogna"

01.12.2022

Una falsa notizia estiva, quella di un prossimo scioglimento dei Pinguini Tattici nucleari, entra nella copertina e nel titolo, 'Fake news' del nuovo album (Columbia Records/Sony Music Italy), del gruppo bergamasco multiplatino, in arrivo dal 2 dicembre. Un viaggio in 14 brani che alterna ironia, introspezione, e sguardo lucido su una società piena di contraddizioni nel post emergenza pandemica. il tutto in una veste mai mai così ricca in quanto a esplorazione di generi, da pop, al rock, dall'electro a sprazzi jazz, passando, sempre con spirito cantautorale a un giro musicale per il mondo di un brano come Melting pop. "Ancora prima che uscisse quella notizia su di noi, parlavamo di quanto le fake news possano contaminare il dibattito pubblico, su qualunque tema, dai migranti alla pandemia. Quando una ha colpito noi ci siamo resi conto ancora di più di quanto una notizia falsa, anche se in fondo innocua come quella, potesse avere un impatto forte anche a livello personale", parlando del titolo del disco, Riccardo Zanotti, voce, compositore e autore, dei Pinguini Tattici Nucleari composti anche da Elio Biffi (tastiere), Nicola Buttafuoco (chitarra), Matteo Locati (batteria), Simone Pagani (basso) e Lorenzo Pasini (chitarra). "Non so se siamo più maturi, in quest'album ( che ha quattro diverse cover, scritte da quattro giornalisti che, per l'occasione, hanno inventato la loro speciale "fake story", riferita al gruppo), è una cosa che mi spaventa un po' maturare troppo, ho sempre paura ci sia poi il rischio di diventare marci - scherza Zanotti - ma abbiamo raccolto tante idee e convinzioni negli anni facendo questo mestiere e soprattutto dopo il covid ci siamo accorti di quanto nella nostra vita dessimo per scontate molte cose. La maturità forse è quella di capire che da soli non riusciamo ad andare avanti. Ci sentiamo più che mai cittadini del mondo e cosmopoliti (a confermarlo anche la recente vittoria dell'MTV Europe Award come Best Italian act) dopo due anni costretti in casa, nei quali sentivamo di perdere anche alcuni pezzi di noi". In un percorso che prevede instore a dicembre e in estate il primo tour negli stadi (già sold out gli appuntamenti dell'11 luglio a San Siro e del 23 luglio all'Olimpico di Roma), al momento il gruppo non pensa a Sanremo, dove era arrivato terzo nel 2020 con Ringo Starr: "Noi siamo estremamente grati al Festival e ad Amadeus, hanno accelerato per noi tutto in maniera incredibile - spiega Zanotti -. Tuttavia dopo aver scritto questo album in un clima difficile come quello del confinamento, del covid, non sentiamo sia il momento giusto per tornare. Detto ciò, amiamo Sanremo e vogliamo molto bene ad Ama e a tutti". L'album "si divide su una realtà duale, come in fondo sono le fake news, che passano dalla formalità all'informalità, dalla realtà alla menzogna" aggiunge. Da una parte "c'è il tono scanzonato, come in Non sono cool ma anche in certi punti di Cena di classe; dall'altra parte c'è la parte più introspettiva come in Zen". Un racconto che si sofferma sul tragitto del gruppo (Dentista Croazia), tocca Roma e Londra (Stage Diving, Bar Fly), mette in campo ironia e autoironia, con uno sguardo lucido sul mondo in cui viviamo (Melting pop, Non sono cool). Si uniscono anche difficili momenti personali e globali come in Fede, o Hikikomori, "dove parlo di un fenomeno a cui mi interesso da molto. Uno può puntare il dito e pensare siano ragazzi che non vogliono fare nulla. In realtà sono persone disilluse dalla vita che non riescono a reggere la competizione del mondo moderno e quindi decidono di relegarsi in casa, non coltivando più amicizie, affetti e amori". Qualcosa che "in qualche modo abbiamo dovuto vivere tutti confinati durante il covid, ed è l'esperienza che racconto nel brano". Non mancano poi le usuali stoccate come quella di Non sono cool, che ha tra i versi: "Bello showbiz in Italia, mi sembra di stare nell'ancien régime/ Del tipo facciamo una foto ricordo, in fila ordinati maschi etero cheese". Il music business in Italia "soffre di alcune patologie - commenta il musicista - questa è una. Sembra che le etichette discografiche fatichino ad investire sulle artiste. È un aspetto di cui non si parla molto e invece si dovrebbe".