Sol Gabetta e Paavo Jarvi a Torino e Reggio Emilia

16.05.2023

La tournée della Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, che la scorsa settimana ha tre importanti sale concertistiche della Germania, l'Alte Oper di Francoforte, la Tonhalle di Düsseldorf e la Konzerthaus di Berlino, prosegue con due tappe italiane, il 16 maggio al Lingotto di Torino e il 17 al Teatro Valli di Reggio Emilia. Considerata una delle più prestigiose formazioni cameristiche del mondo, capace di conquistare le platee con il suo inconfondibile stile musicale, Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen assieme al suo direttore musicale Paavo Jarvi torna in Italia con un programma che tra le Sinfonie N. 93 e N. 104 entrambe in re maggiore di Franz Joseph Haydn incastona il Concerto in la minore per violoncello e orchestra Op. 129 di Robert Schumann. Solista, la violoncellista argentina Sol Gabetta, acclamata e pluripremiata artista che unisce una grande carriera solistica alla passione per la musica da camera, frequentando il repertorio classico e romantico ma con un'apertura particolare alla musica del 900 e contemporanea. Nel 2020 ha eseguito in prima assoluta il Concerto en Sol scritto per lei dal compositore tedesco Wolfgang Rihm. La sua collaborazione con il direttore estone Paavo Järvi e con la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen è di lunga data con numerosi concerti nelle principali capitali mondiali della musica. La locandina scelta per questa tournée mette assieme composizioni celeberrime che spaziano tra il classicismo viennese e il romanticismo musicale. Nel 1791, alle soglie dei sessant'anni, Haydn si trasferì per un certo periodo a Londra, accolto con entusiasmo: nacquero così le sue ultime dodici, grandi sinfonie, delle quali si potranno ascoltare la prima (la 93) e l'ultima (la 104). Tra i due capolavori sinfonici di Haydn, Sol Gabetta suonerà il Concerto di Shumann, composto nel 1850, in un periodo di febbrile attività che vide la nascita anche della Terza Sinfonia. Si tratta di una pagina di struggente intensità espressiva e dal perfetto equilibrio, che nulla lascia presagire dell'imminente crollo nervoso del suo autore.