Tra carne e cielo, il Ravenna Festival dedicato a Pasolini dal 1° giugno con: Harding, Muti, Kremer e il balletto di Losanna

15.03.2022

"Tra la carne e il cielo" è la frase con cui Pier Paolo Pasolini, "una voce fuori dal coro ancora in grado di parlarci", descrisse il suo incontro folgorante con la musica di Johann Sebastian Bach e che ora è stata presa a prestito da Ravenna Festival come titolo della sua 33ª edizione dedicata proprio all'artista nel centenario della nascita. Tornata finalmente alla piena agibilità, dopo i problemi creati dalla pandemia, e dopo un'anteprima con Ludovico Einaudi, la manifestazione si aprirà il primo giugno al Pala De André con un nuovo brano, con lo stesso titolo, commissionato al compositore Azio Corghi ed eseguito dalla Mahler Chamber Orchestra con la bacchetta di Daniel Harding, il direttore principale del complesso. Una lunga maratona, fino al 21 luglio, che coinvolgerà oltre un migliaio di artisti per più di 120 alzate di sipario, e che con il suo carattere multidisciplinare toccherà al solito la musica cameristica e sinfonica, la danza, il teatro di parola, l'opera lirica, il cinema, fino al rap e alla musica pop. Le parole di Pasolini il fil rouge attraverso le partiture dell'amato Bach proposte dal vincitore dell'ultimo Concorso Paganini di Genova, Giuseppe Gibboni, che suonerà le Sonate per violino con la voce di Ermanna Montanari impegnata con alcuni testi del poeta. Si potranno poi ascoltare le Goldberg Variations dal pianista David Fray, l'Offerta Musicale che verrà ripresa dall'Accademia Bizantina e Ottavio Dantone dopo circa 20 anni, i Concerti Brandeburghesi con l'Ensemble Zefiro, e il Doppio Concerto per oboe e violino da una selezione di strumentisti dell'Orchestra Cherubini e della Budapest Festival Orchestra. Il complesso ungherese sarà impegnato poi al completo col suo direttore principale Ivan Fischer in un concerto dedicato a Brahms e Rimskij-Korsakov. Riccardo Muti, padrone di casa, sarà impegnato nell'ormai tradizionale concerto dell'amicizia (ancora in fase di definizione) e nel concerto conclusivo assieme all'Orchestra Cherubini. Restando nella musica classica si segnala il debutto al Festival di un artista del calibro di Christoph Eschenbach che sempre alla guida della Cherubini dirigerà musiche di Weinberg e il Concerto per violino di Ciajkovskij con Gidon Kremer, e il ritorno di Jordi Savall col suo Hespèrion XXI. La polarità fra umano e divino espressa dal titolo del Festival offre inoltre l'occasione di esplorare i molti volti del sacro con le rappresentazioni su San Francesco e Sant'Agostino nella Basilica di San Vitale, The Canticles di Benjamin Britten con il tenore Ian Bostridge e l'omaggio a Franco Battiato con la sua Messa Arcaica. Ma per Ravenna Festival la musica comprende anche i generi più leggeri, ed ecco allora la presenza de La Rappresentante di Lista, di Carmen Consoli, del rapper Craver Gold, di Diana Krall, e dei 100Cellos di Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi assieme alla PFM. Ampio spazio alla danza con il ritorno del Béjart Ballet Lausanne che ricorderà Micha van Hoecke, scomparso lo scorso agosto, che di Béjart fu ballerino storico e braccio destro e al quale sarà dedicata anche una serata monografica. E ancora i ballerini italiani dell'Opéra di Parigi, la Compagnia Artemis Danza, il gruppo nanou e l'Aterballetto. Il teatro vedrà protagoniste molte delle tante compagnie del territorio: oltre a Emanna Montanari ci saranno Marco Martinelli per il completamento del progetto sulla Divina Commedia, Elena Bucci per un omaggio a Laura Betti, Fanny & Alexander. Per una celebrazione dell'amor profano, dal 31 ottobre al 6 novembre la Trilogia d'Autunno proporrà i capolavori di Mozart e Da Ponte nelle produzioni in arrivo dai palazzi reali di Drottningholm e Versailles con Giovanni Conti, Erina Yashima e Vladimir Ovodok sul podio della Cherubini per Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte.