Veronesi: "Puccini adattò l'atonalità al gusto popolare"

19.03.2024


La musica di Giacomo Puccini anche come frutto di un adattamento delle tecniche più avanzate, pure l'atonalità, al gusto popolare e la famiglia come valore fondamentale per il compositore noto peraltro anche per le sue vicende amorose extra-coniugali ma che giunse a chiudere occhio sul rischio di essere arrestato come spia pur di non rompere il suo matrimonio. Questi due aspetti, musicali e aneddotici noti agli esperti ma meno al grande pubblico, sono stati tratteggiati dal presidente del Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane, Alberto Veronesi, parlando a una serata dedicata questa settimana dall'Ambasciata d'Italia a Berlino al compositore d'opera toscano. Puccini aveva "la consapevolezza che le innovazioni, il leitmotiv, l'orientalismo, la tonalità e la bitonalità, finanche la musica dodecafonica, l'uso dei rumori o delle percussioni potevano, sì essere utilizzate, ma andavano adattate alla capacità del popolo di capire e di ritenere", ha premesso il direttore d'orchestra. "Nel dopoguerra si è invece diffuso l'equivoco che la musica, quella vera, dovesse essere (…) frutto della ricerca accademica e della sperimentazione, mettendo quindi all'indice" almeno come fece "una parte di una certa intellighenzia italiana, la musica ritenuta troppo popolare di Puccini", ha aggiunto Veronesi. Elencando i valori di riferimento del compositore, Veronesi ha ricordato che Puccini ha "sopportato di tutto pur di salvare il proprio matrimonio. Una volta Elvira, sua moglie, scrisse addirittura alle Frontiera Svizzera una lettera anonima accusando il proprio marito di essere una spia tedesca, affinché non varcasse il confine" per "incontrarsi con eventuali sue amiche. Eppure rimase sposato", ha sottolineato il capo delle celebrazioni pucciniane. "L'amore per la famiglia è ben visibile", ha affermato citando "suor Angelica con la relazione tra madre e figlio, allo stesso modo di Butterfly: sono donne che si tolgono la vita per il proprio figlio. Ma anche Tosca, Manon Lescaut, Boheme, Turandot, vedono il tema (…) del suicidio" commesso per "salvare il partner o comunque la persona che si ama. Alla base di tutta la poetica pucciniana vi è dunque la famiglia", ha sostenuto Veronesi.